“...Uomini di grande conoscenza hanno costruito tutti questi chakras, come lavorano, i loro petali, i loro suoni, le loro correlazioni, i loro poteri.
Essi hanno trovato che la vita di un essere umano è totalmente basato su questi chakras. Ne hanno sviluppato un’intera scienza. Questa scienza portò alla nascita del Kundalini Yoga...”
Yogi Bhajan
Chakra, letteralmente significa ruota, come quella di un carro.
I chakra sono tradizionalmente considerati come vortici di energia eterna, verticalmente allineati lungo la spina e la testa. Non solo trattengono questa energia, ma la trasmettono anche agli altri chakra, nonché al corpo fisico, principalmente ai nervi e alle ghiandole endocrine.
La bellezza e l’eleganza del sistema dei chakra è un’assoluta confluenza di energia materiale e non materiale. Sono punti focali di energia che hanno un diretto, immediato e profondo effetto sulla nostra vita quotidiana.
Gli esseri umani sono stati disegnati dal Grande Architetto con diversi tipi di flussi di energia. Il particolare centro di consapevolezza, o chakra, dove è polarizzata la maggior parte della nostra energia, influenza i nostri comportamenti e le nostre attitudini; influenza anche il tipo di situazioni che attraiamo, gli eventi diventano più comprensibili quando conosciamo dove la nostra energia è localizzata.
Perché? Perché l’energia agisce come un magnete. Costantemente attraiamo verso noi stessi vibrazioni che sono della stessa valenza del chakra con cui stiamo operando. Queste vibrazioni, sono sperimentate come eventi e situazioni. Le persone sono attirate verso di noi (non necessariamente in modo consapevole) dalle vibrazioni che proiettiamo, coscientemente o no.
Alzando la nostra Kundalini per attivare la mente neutra (sesto chakra, sede dell’intuizione), siamo capaci di bilanciare ciò che di positivo o di negativo esiste in ogni situazione.
Tratto da Kundalini Yoga - The flow of Eternal Power
di Shakti Parwha Kaur Khalsa
La pratica del Kundalini Yoga può quindi coordinare e bilanciare le funzioni dei chakra più bassi e sperimentare i reami di quelli più alti. Quando questo accade, diventiamo esseri umani veramente compassionevoli e consapevoli. Ogni chakra ha un’importante e necessaria funzione da compiere per noi. Nessun chakra è meglio o peggio di un altro, ma comprendendo il loro scopo possiamo fare migliore uso del loro potere. I primi tre chakra (cosiddetto triangolo inferiore) sono designati principalmente ad occuparsi dei bisogni e di quanto concerne la vita materiale. L’energia di questi primi tre, corrisponde, nell’ordine, all’elemento terra, acqua e fuoco. Il primo chakra, Muladhara, è localizzato alla base della spina, vicino al retto: è la nostra più stretta connessione all'energia della terra, è la primaria manifestazione eterica del nostro primitivo e originale sé. Nello stesso tempo è anche il più distanziato dal nostro spirito. E' il primo a ricevere il prana (respiro) dal mondo esterno ed è quello più strettamente connesso al mondo. |
"Un giorno, un discepolo domandò a un saggio: “maestro, quale distanza devo percorrere per rovare la realizzazione spirituale che ho cercato dappertutto, invano”? Il maestro collocò il suo pollice sull’ombelico, l’indice al cuore e disse: “quando avrai percorso questa distanza, sarai un uomo libero” |
Quando l'elemento terra è fuori equilibrio, la persona tenderà ad avere un'ossessiva personalità e spesso ripeterà comportamenti del passato che sono generalmente distruttivi. Se le persone non sono sorrette dall'elemento terra, la lezione della vita non si pianterà e questo provocherà un bisogno di incessanti ripetizioni. Il primo chakra è il più vulenrabile alle lezioni perse della vita, perchè è il meno riflessivo, essendo lontano dai più alti e distanziati centri.
Il primo chakra è il deposito primario dei nostri impulsi inconsci ed istinti automatici. Sfortunatamente, l'energia spesso si pianta in eccesso nel primo chakra per una esagerata preoccupazione della nostra sopravvivenza e del nostro sé. Questo eccesso di energia può portare una persona a vivere nel suo primo chakrra senza portare energia ai più spirituali e intellettuali centri.
Quando l'energia fluisce liberamente, le persone beneficiano dell'eliminazione di negativi pensieri ed abitudini, e vi sarà un senso di sicurezza e stabilità derivato a un forte senso del sé, trovando piacere in compagnia di altri.
Il secondo chakra, Svadhisthana (dolcezza, elemento acqua), è situato a livello degli organi genitali. E' la fonte dell'energia sessuale e presiede al funzionamento di tutti gli organi in rapporto con la sessualità e la riproduzione.
E' la sede dell'istinto sessuale che permette la sopravvivenza della specie.
L'attrazione sessuale, la ricerca del piacere e tutto ciò che è legato al piacere carnale, parte da questo centro di coscienza (libido di Freud).
Benché il secondo chakra sia parte dei nostri impulsi più inconsci del triangolo inferiore, ha una stretta relazione con il sesto chakra, localizzato al terzo occhio o ghiandola pituitaria (sede della nostra intuizione).
Il secondo chakra nutre il sesto con la "passione" che ci permette di scalare le alte vette dell'intuizione.
Il terzo chakra, Manipura, rappresenta la volontà, la vitalità, l'azione; il suo nome viene tradotto in "città dei gioielli" perché secondo la tradizione tutte le gemme o qualità latenti in questa area del corpo umano, possono essere innalzate e trasformate in Energia Pura.
Manipura è il centro della propria identità, del Sé; quando c'è una disarmonia in questo chakra, ci sentiamo impotenti, siamo insicuri e timorosi perciò teniamo i movimenti sotto controllo, blocchiamo la nostra espressione; chiudendoci, sembriamo freddi e controllati.
L'immagine di Manipura bilanciato è quella del guerriero spirituale, dotato di una volontà infaticabile e incrollabile, tanto da poter realizzare ogni idea e proiezione.
Insieme al primo e al secondo chakra Manipura chiude il triangolo inferiore e rappresenta la via di accesso a quello superiore; il triangolo inferiore rappresenta il regno dell'istinto ed è il grande bacino del nostro inconscio.
Molti degli ostacoli ad un armonioso sviluppo di Manipura provengono dalle insicurezze e dai traumi subiti nella prima infanzia.
Il quarto chakra, Anahata, è localizzato al centro del petto e si relaziona all’elemento aria; rappresenta il potere di sacrificarsi, la casa del vero amore materno e ogni altruistico atto di dare senza aspettarsi niente in cambio. E’ il luogo della gentilezza e della compassione.
E’ rappresentato da una stella a sei punte, di cui i tre vertici in basso si collegano ai chakra inferiori, quelli in alto a quelli superiori.
Solo quando il quarto chakra è stimolato e diventa attivo, allora il vero amore (senza confini, senza domande) è sperimentato.
Il quinto chakra, Visudda, è quello della gola, si relaziona all’elemento etere e rappresenta il potere e l’impatto del parlare in maniera diretta e penetrante; la parola diventa così altamente proiettiva. Il 5° chakra è un passaggio importante per raggiungere la consapevolezza.
Il sesto chakra, Ajna (centro mentale superiore), è localizzato al centro della fronte, tra le sopracciglia; questa sede è denominata terzo occhio. E’ altresì la sede della ghiandola pituitaria, le cui secrezioni letteralmente informano le altre ghiandole e organi circa quello che il cervello vuole che il corpo faccia. Il più significante aspetto dell'intuizione che risiede nel sesto chakra e lo caratterizza, è l'abilità di vedere dal tuo sè più elevato anziché dall'ego.
Il settimo chakra, Sahasrara, è sulla cima della testa; governa le funzioni del cervello e la ghiandola pineale. Quando la coscienza risiede in questo centro, l'uomo è libero dal suo ego che lo tiene incatenato.
Quando si sperimenta l’energia Kundalini al 7° chakra si sperimenta lo stato dello yoga perché è il punto attraverso cui ci si connette all’infinito.
Yogi Bhajan ha chiamato 8° chakra l’aura, o campo elettromagnetico che circonda ogni essere umano e che riflette e riassume tutti i nostri sette chakra o centri di consapevolezza.